La notte della Taranta: un ballo che sa di Puglia

Puglia, terra di mare, colline, montagne, pianure, cibo e tradizioni che lasciano un segno in chiunque si imbatta in questa fantastica “danza” tra nuovo e moderno, tra ciò che eravamo e ciò che saremo grazie alle nostre origini.

La Puglia è una regione molto rinomata sia all’Italia che all’estero e i meriti vanno allo splendore che questo territorio ha da offrire insieme anche a grandi personaggi tutti Made in Puglia come Domenico Modugno, conosciuto in tutto il mondo, originario di Polignano a Mare.

Ma la Puglia non è solo cibo, sole e mare, c’è molto di più: ci sono le danze popolari. La tarantella di Monte Sant’Angelo e la pizzica/taranta salentina sono alcuni esempi, molto acclamati, di come il territorio pugliese possa offrire davvero tanto.

Un evento molto conosciuto in tutta Italia e non solo e che vede la partecipazione di numerosi personaggi famosi è la Notte della Taranta. È un concertone che si tiene ad agosto e fa tappa in alcune città salentine (dato che la Taranta è tipica salentina) e raccoglie, ogni anno, un sacco di gente!

Ma cos’è la Taranta? Quel ballo in cui la donna si muove sinuosa con lunghe gonne ed elegante sensualità?

La Notte della Taranta: cos’è il ballo “del ragno”

Un ballo che ha radici molto antiche, risalenti addirittura al XVIII secolo e che perdura nelle nostre tradizioni, dal nord al sud della Puglia. Una delle canzoni che accompagna il ritmo della taranta, chiamata anche pizzica, invita a lasciar ballare la donzella che è stata morsa da un ragno. Infatti l’origine dei passi di questo ballo sono dovuti al tarantismo, classificata come sindrome culturale isterica. Da un punto di vista patologico, il tarantismo fu chiamato così perché era una malattia (causata dal morso di un ragno) che si manifestò prevalentemente in quella zona della Puglia.

Nelle stesse zone della tarantella continuò ad essere ballata e suonata anche la pizzica, per questo oggi si tende a “mixare” questi due stili musicali che, nel frattempo, si sono diffusi in tutta la Puglia.

Ora diamo uno sguardo al Festival della Notte della Taranta e alla sua storia, fatta di ricordi, tradizioni e dettagli che rendono unica l’atmosfera salentina e le sue prelibatezze.

Il Festival delle Notte della Taranta: tra storia, musica e ospiti

La Notte della Taranta ha avuto luogo la prima volta, come festival, nel 1998. Quella data segnò l’inizio di un riversamento delle tradizioni pugliesi in una serie di tappe musicali e danzanti senza precedenti.

Questo evento vide la presenza di tanti personaggi importanti come Franco Battiato e Gianna Nannini nel 2004; Lucio Dalla nel 2006; Massimo Ranieri e i Negramaro (band salentina) nel 2007; Caparezza nel 2008; Alessandra Amoroso nel 2009 (salentina); Emma Marrone nel 2013 (salentina).

Insomma, di personaggi importanti ce ne sono stati e ce ne saranno ancora!

Il Festival inizia ogni anno ad per terminare con il concertone di finale di Melpignano.

Come si può leggere sul sito della Notte della Taranta: La Notte della Taranta” è il più grande festival d’Italia e una delle più significative manifestazioni sulla cultura popolare in Europa. Si svolge in Salento ed è dedicato nello specifico alla riscoperta e alla valorizzazione della musica tradizionale salentina e alla sua fusione con altri linguaggi musicali, dalla world music al rock, dal jazz alla musica sinfonica.

Mai furono utilizzate parole migliori per descrivere un festival che unisce le tradizioni di un popolo, quello salentino, esportando cotanta magnificenza in tutta Europa! Un abbraccio europeo che ci ricorda sempre di più l’importanza di allargare i propri orizzonti senza mai dimenticarsi delle proprie origini.

Gli abiti tipici per ballare la tarantella o la pizzica

Beh, difficile non notare gli abiti di chi balla la tarantella o la pizzica! Dati i movimenti abbastanza veloci e “zampillanti” tipici di questa danza, si vedono svolazzare i capelli della donna, la sua gonna e anche il suo foulard, a differenza dell’uomo che pare più “sobrio”.

La donna, infatti, indossa un’ampia gonna e un foulard (di solito rosso, che simboleggiava l’inizio di un corteggiamento qualora la donna stesse ballando con un uomo) e capelli o raccolti o sciolti. Per quanto riguarda la tradizione del foulard, oggigiorno lo si usa comunque ma non con la stessa valenza del corteggiamento di una volta.

L’uomo, d’altro canto, indossa una camicia, un gilet aperto e dei pantaloni. Insomma, tutto molto “sobrio” a differenza della donna che invece, ballando, dà libero sfogo ai suoi abiti svolazzanti.

Insomma, non resta che aspettare la prossima edizione del Festival della Notte della Taranta che quest’anno verrà trasmessa, il 28 agosto, anche su rai 2!

Un evento di fama nazionale ed europeo che parte dalla parte più profonda della Puglia e che si espande ovunque, tra arte, storia, musica, abiti, ritmo e tradizioni secolari!

Redazione: